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"L'edificio denominato
"Teatrino di Villa Groggia" è inserito nel Parco della
Villa stessa, recentemente restaurata ed adibita a sede del Consiglio
di Quartiere di Cannaregio. Il complesso si trova nelle immediate vicinanze
della Chiesa di S. Alvise. Attualmente l'edificio, sito al n° 3150
della F.ta dei Riformati, è abbandonato ed ingombro di quello
che resta degli arredi originari, ormai distrutti; il manto della copertura
a due spioventi sta rapidamente deteriorandosi, nonostante questo, le
murature sono ancora in buone condizioni., così come le capriate,
almeno ad un primo sommario esame.
Cenni Storici
La zona di S. Alvise venne urbanizzata a cominciare dal XV secolo (Cristinelli);
alla fine del 1500 presentava la fisionomia che mantenne poi fino alla
fine del 1800.
Già nel 1566, infatti, nella "Pianta Prospettica della Città
e della Laguna" di Paolo Forlani, al n° 146 compare il "Bersaglio
dove si esercitano li Bobardieri", area che costituiva il limite
dell'isola. Questa era ancora la situazione al 1855, come si può
rilevare dalla pianta del Combatti; poi, l'area del bersaglio fu usata
come deposito di legname e quindi fu utilizzata per la costruzione degli
edifici dell'ospedale Umberto I.
Della fine del 1500 era anche il Palazzo Donà, smantellato nel
1823 (Tassini), il quale, affacciato sulla fondamenta, aveva sul retro
giardini ed orti che arrivano fino alla laguna. Sull'area del palazzo
demolito vennero costruite alcune case di abitazione e un "magazzino",
come si legge nel Sommarione del Catasto Austriaco (1824) al mappale
II; questo magazzino copre esattamente la superficie dell'attuale Teatrino.
Il giardino del palazzo venne catalogato come "orti" e "ortaglie".
Sulla facciata in mattoni del magazzino vennero inseriti elementi architettonici
marmorei del palazzo demolito: è notevole il portale, sull'architrave
del quale si leggono i resti del motto: "NULLIS HAEC DOMUS IMPROBIS
AMICA SIT "(Tassini); i due finestroni alti e l'oculo nel timpano
fanno assomigliare il magazzino a una piccola chiesa.
Nel 1885 l'edificio fungeva ancora da magazzino, come rileva Tassini
nella sua opera "Edifici di Venezia distrutti o volti ad altro
uso", Venezia 1885, pag. 166.
L'ampio scoperto verso la laguna venne utilizzato nella seconda metà
del secolo per la costruzione di una villa con un grande giardino "romantico",
(l'attuale Villa Groggia); sul bordo della laguna trovarono posto i
capannoni detti "Ex CIGA" che si possono ancora vedere andando
via acqua verso le F.te Nuove.
Come si rileva dal Catasto Austro-Italiano aggiornato al 1913, a quella
data il nostro magazzino non era stato ancora trasformato nel teatrino,
in quanto due edifici si addossavano al fianco orientale, lasciandone
libero solamente un tratto esiguo.
La sistemazione attuale dell'edificio è quindi posteriore al
1913, e presuppone la demolizione di questi edifici addossati e l'acquisizione
dell'area sulla quale insistevano da parte dei proprietari del parco
e della villa; è probabilmente in quella occasione che si decise
la trasformazione del magazzino in Teatrino. Le due operazioni dovettero
essere collegate in quanto l'ornamentazione del nuovo edificio riprende
lo stile romantico usato nell'ambientazione del giardino; inoltre, si
può supporre che alcuni degli elementi architettonici ed ornamentali
usati sia nel giardino che nella facciata posteriore del Teatrino (archi,
stipiti, capitelli, colonne, statue e "mascaroni") provengano
dai resti dell'antico Palazzo Donà, essendo stati abbandonati
sul luogo dopo la usa demolizione nel 1823."
Tratto da Marco Buranelli
- Rita Perinello, Per Venezia 1994/97 - Interventi di restauro e manutenzione,
realizzato a cura del Centro di Produzione Multimediale, Comune di Venezia,
1998
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