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PRODUZIONI |
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Senza titolo |
autore:Giulio Costa |
compagnia:Costa/Arkadis |
tipo:professionale |
regia:Giulio Costa |
anno:2010 |
attori:Giulio Costa |
descrizione:Premio ECEplast Festival Troia Teatro 2011 +
Premio del Pubblico Finestre di Teatro Urbano 2011.
Una lezione in cattedra. L’insegnante esordisce dichiarando: ‘Abbiamo poco tempo, ma… dobbiamo fare tutto’. Un prototipo di lezione destrutturata che rivela, con le parole, i progressi dell’umanità e, con i fatti, la natura volubile e involontariamente comica dell’essere umano.
“[…] una surreale e divertentissima lezione scolastica in cui il povero docente è costretto a fare tutte le materie, aspra denuncia della condizione in cui versa la scuola pubblica […]” (Andrea Porcheddu)
“[…] parodia di un ritmo insensatamente forsennato di insegnare e imparare […]” (Elena Maestri www.eolo-ragazzi.it)
“La semplicità dell’allestimento e la ricerca estetica declinata all’essenziale si traducono in un’immagine del quotidiano che spinge lo spettatore a superarla [...]” (Motivazione della Giuria del Festival Troia Teatro) |  |
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John Belushi, l'ultima notte |
autore:Gianni Fantoni e Massimo Navone |
compagnia:Arkadis |
tipo:professionale |
regia:Massimo Navone |
anno:2009 |
attori:Gianni Fantoni |
descrizione:Il giorno del suo trentesimo compleanno, Belushi era già una star: aveva recitato in Animal House, la commedia più amata d'America; era l'idolo del Saturday Night Live, lo show televisivo più famoso del paese; e l'album dei suoi Blues Brothers, Briefcase Full of Blues, era in vetta a tutte le classifiche. Nato a Chicago, figlio di immigrati albanesi, da ragazzo il futuro di John Belushi sembrava già scritto e prevedeva un posto dietro alla cassa nel ristorante di famiglia. Da quel punto di partenza, come comico, attore, cantante e personaggio è arrivato a colpire l'immaginazione di un'intera nazione, arrivando a incarnare la gloria e la tragedia del sogno americano. E proprio sulla scia di questa vita vissuta sempre al limite si inserisce questa sorta di catarsi teatrale.
È il 4 marzo 1982. John Belushi ha solo 33 anni e sta morendo in una stanza dell'albergo Chateau Marmont di Los Angeles. Uno “speedball”, una iniezione letale di cocaina ed eroina insieme, è il suo ultimo, tragico errore. È una notte drammatica che però il suo talento riesce a ribaltare e trasformare in un momento leggero, come solo i comici sanno fare anche nei momenti peggiori e impensabili. Belushi è consapevole di quello che gli sta accadendo? Forse sì o forse, come tutti i grandi artisti, si crede immortale. Sta di fatto che non perde occasione di voler essere un comico, fino alla fine. Da sempre ama le sfide pericolose e anche questa volta affronta questa situazione con l'amabile spudoratezza che lo contraddistingue. Assieme al suo pubblico rivedrà e rivivrà l'atmosfera dei suoi migliori show attraverso monologhi, dialoghi e l'immancabile musica dei Blues Brothers che lo hanno visto protagonista. Poco per volta, tutti gli amici, i parenti, i colleghi, i rivali, gli faranno visita, e lui li accoglierà in una sorta di grande girotondo onirico fatto di battute e gag. Un'ultima grande rappresentazione dove il bis, purtroppo, non è contemplato. |  |
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Immobili |
autore:Giulio Costa |
compagnia:Bossi-Costa |
tipo:professionale |
regia:Giulio Costa |
anno:2008 |
attori:Giulio Costa, Elsa Bossi |
descrizione:Premio Cervi 2011 - Menzione di merito.
Il ’900 italiano visto attraverso una Casa del Popolo nel modenese, "Rinascita": nata nel 1904 per dare spazio alle idee di tutti i lavoratori, bruciata da una squadra fascista nel 1921, ricostruita dalla collettività nel 1949, oggi a rischio di demolizione per assecondare il mercato immobiliare. Immobili è il racconto di coloro che coltivavano la speranza di un futuro comune e non immaginavano invece un futuro ‘a schiera’.
"Cento anni di storia riassunti in sette scene magistralmente interpretate [...] con una forza comunicativa non comune [...]" Vittorio Bonanni Liberazione 16.4.2009
"La scrittura, limpida e decisa, spesso molto divertente, rivive le avventure di un centro di aggregazione, per affondare lo sguardo nello smarrimento politico della realtà contemporanea [...]" Federico Betta ilpolitico.it
"[...] un teatro dalle grandi capacità evocative [...]" Ettore Paris Questo Trentino 12.6.2009
"[...] Ricco di momenti di grande intensità espressiva [...] un lavoro di eccellente fattura e forte suggestione." Vincenzo Iannuzzo La Nuova Ferrara 29.10.2009
"[...] Perfetto per i ritmi, per la capacità di attraversare la storia per brevi assaggi, di mutare ruoli con piccoli tratti, d'abito, di postura, d'accento [...] Diverse le occasioni per ridere, con un fondo sempre di amarezza [...]" Valeria Ottolenghi Gazzetta di Parma 20.6.2010
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Clausura |
autore:Elsa Bossi e Giulio Costa |
compagnia:Bossi-Costa |
tipo:professionale |
regia:Giulio Costa |
anno:2005 |
attori:Elsa Bossi |
descrizione:"La religieuse "di Diderot è la storia di una giovane monaca che tenta di sciogliere i voti pronunciati non volontariamente. Dal romanzo, all’epoca percepito come una «spaventosa satira sui conventi», si evince una profonda e attuale riflessione sulla libertà. L’incompatibilità fra la Regola e l’eccezione – fra la società e l’individuo – si rende manifesta attraverso lo sguardo deformante del monologo. Protagonista è la clausura che diventa ragione della costruzione, dolorosa e lenta, di un’identità.
"[…] Clausura offre preziosi spunti per meditare su un bene prezioso che nessuno può manipolare quale è la libertà […]." (Maria Valentina Di Stefano La Nuova Ferrara 6.11.2005)
"Una recitazione trattenuta, misurata, limpida nei gesti, nelle espressioni, una grande cura nelle sfumature, una teatralità frenata che, proprio per questo, alla fine, trasmette dense emozioni […] Ottimo teatro." (Valeria Ottolenghi Gazzetta di Parma 9.5.2006)
"[…] messa in scena asciutta, elegante e minimalista […] un lavoro di alto pregio, coraggioso ed originale nella sua poetica drammaturgica." (Vincenzo Iannuzzo La Nuova Ferrara 15.5.2006)
"[…] Eccezionale l’interpretazione di Elsa Bossi, […] Ottima è la regia di Giulio Costa: precisa, innovativa e di spessore." (Marcella Siano teatro.org 16.3.2007)
"[…] 50 minuti che scorrono rapidi e carichi d’ansiosa partecipazione […] Impallidisce così il tema più propriamente religioso per dare spazio a quello “civile”. (Giulio Baffi La Repubblica 18.3.2007) |  |
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Reduci |
autore:Marco Giorcelli e Aldo Ottobrino |
compagnia:Arkadis |
tipo:professionale |
regia:Giulio Costa |
anno:2004 |
attori:Marta Bettuolo, Iris Fusetti, Edoardo La Scala, Davide Lora, Stefano Eros Macchi, Roberta Pazi |
descrizione:Spettacolo vincitore dell'UAI Festival 2004 - Reggio Emilia.
Viola e Corolla sono due attrici, giovani attrici, tanti sogni e tante domande. Gambo è un padre di famiglia, invalido sul lavoro, a cui resta poco da vivere. Ha una moglie, Polli, e due figli, oramai grandi, Petalo e Cris. Cris, il figlio minore, è molto introverso, apatico, chiuso, infelice. Gambo scrittura Viola per uno strano lavoro: trasferirsi in casa sua e recitare la parte di una studentessa in Medicina. Questo è quello che deve credere la famiglia di Gambo, ma il vero lavoro di Viola, quello per cui ha vinto il provino, è cercare di scuotere Cris e fargli capire che la vita vale la pena di essere vissuta. Ma la vita è imprevedibile e niente andrà come doveva andare.
Questo è l'incipit grottesco di REDUCI. Una commedia agrodolce, dove personaggi, reduci da una guerra, combattuta o non combattuta, ma comunque persa, buttano giù porte oramai marce. E non serve più fare dei tentativi comici o drammatici, la vita ha già inserito il pilota automatico. Ma è vita? È vita vera?
Forse solo nel momento in cui la si rappresenta.
Scritto nel 2001 e presentato sotto forma di lettura scenica al Festival Andersen 2002 di Sestri Levante, REDUCI è stato selezionato per partecipare al BOA Festival 2005 di San Francisco, tradotto in lingua inglese. |  |
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Il tunnel |
autore:dal romanzo di Ernesto Sabato |
compagnia:Arkadis |
tipo:professionale |
regia:Giulio Costa |
anno:2003 |
attori:Marco Sgarbi, Paola Rossi |
descrizione:Un uomo solo, un pittore, ossessionato dalla ricerca della verità. Un isolamento forzato dalla necessità di allontanarsi da un mondo che non comprende la sua arte. Un tunnel buio e solitario, la cui unica via d’uscita sembra essere una donna che per prima capisce i suoi quadri. Ispirato all’omonimo romanzo di Ernesto Sabato, Il Tunnel è la confessione di un uomo che, nel prendere coscienza che l’immagine che si è fatto della donna amata è distante dalla realtà, e che quindi la propria solitudine è inesorabilmente senza speranza, trasforma la propria passione in follia omicida.
"Un’apoteosi di disperazione […] contaminata dai fantasmi reali ed immaginari di un amore esasperante che consuma la mente. […] In una stanza che è metafora oggettiva della tela e dell’opera d’arte […] gli attori si muovono come prigionieri delle sue stesse pareti. […] Un ottimo spettacolo, affidato ad un’altrettanto ottima regia […]" Michele Govoni La Nuova Ferrara 28.7.2003 |  |
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