descrizione:E’ uno spettacolo di spietata denuncia sociale, non solo è anche uno spettacolo sull'amore e sulla fame d'amore che muove tutti noi, uno spettacolo sulla speranza la speranza che è possibile, anche dentro questo delirio di società, incontrarsi come esseri umani, finalmente nudi e dolenti toccarci il cuore. C’è un inquinamento che sfugge alle sigle e ai numeri, più sottile delle polveri, più impalpabile dei gas e dei fumi, si infila nelle trame dei nostri cuori, deviando i pensieri e le azioni. Gli effetti sono imprevedibili, eppure a questo disagio diffuso che ci siamo costruiti attorno, giorno dopo giorno, diventa sempre più difficile sfuggire. I due protagonisti descrivono solo i particolari di Padania City, il luogo in cui vivono, amano, incontrano e torturano sopra ogni cosa se stessi, luogo che li ha trasformati in north beast. Per noi metterli in scena è stato come guardarci allo specchio, uno specchio deformato dalla fantasia e dalla paura, il tentativo di raccontare quello che è sotto i nostri occhi, spesso così chiaro alle menti, ma che sfugge ai nostri cuori. E' uno spettacolo scritto a 4 mani che parla del Nord Est, il tanto famigerato Nord Est (vedi le ronde padane, ad esempio) ambientato a Padova, la città in cui viviamo, lavoriamo, amiamo e soffriamo, Padova che viene presa come Città-modello, Paradigma per raccontare questo modello di vita economico-sociale e le sue laceranti contraddizioni sospesi come siamo tra Suv ed Ecstasy tra il mito del lavoro e degli schei e una solitudine e una fame d'amore lancinante. E' la storia di due persone, molto diverse tra loro, uno studente universitario fuori corso, omosessuale, e un funzionario di banca, rampante e cinico, che nell'arco delle 24 ore in cui si svolge lo spettacolo si sfiorano e alla fine, di notte, s'incontrano, per strada, uno dei tanti viali della droga e della prostituzione che la Nostra Città ben conoscea far da sfondo, lo scenario urbano, la città Nord Est con i suoi capannoni, le piazze, i caselli autostradali e il traffico immenso, fagocitante. |  |
descrizione:Negli elementi primigeni,
staccarsi da terra per incontrasi con il proprio corpo,
libero dalla schiavitù della forza di gravità.
e lì fermarsi.
attendere.
poter sognare il volo di Icaro.
(…)
Poi tornare, ritornare giù e immergersi nell’acqua.
trattenere il fiato.
respirare.
Un tuffo che ricorda un sogno, o forse un sogno che assomiglia tanto ad un tuffo. Saltare in alto per ritrovare il senso dell’attesa: apparteniamo a questa terra ma cerchiamo continuamente il momento e il modo per staccarcene.
Questo spettacolo poteva chiamarsi la tuffatrice,
ma non è del tornare giù che sogniamo. |  |