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PRODUZIONI |
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LA CATTIVA STRADA |
autore:VARI |
compagnia: |
tipo:professionale |
regia:FILIPPO TOGNAZZO |
anno:2009 |
attori:Filippo Tognazzo
con la partecipazione di Guido Ostanel
musiche a cura di Piccola Bottega Baltazar |
descrizione:LA CATTIVA STRADA è viaggio nel mondo di Fabrizio De André attraverso musica, disegni e parole nato dalla collaborazione fra tre giovani realtà artistiche padovane: l’apprezzatissima Piccola Bottega Baltazar, la casa editrice Becco Giallo e l’attore Filippo Tognazzo.
Lo spettacolo si compone quindi di tre linguaggi: l’esecuzione di alcuni fra i brani musicali più celebri del cantautore (Dolcenera, Bocca di Rosa, Tre madri, Hotel Supramonte, Il suonatore Jones), la proiezione di disegni tratti dal fumetto Ballata per Fabrizio De André di Sergio Algozzino (nel quale i personaggi evocati da Faber prendono la parola e raccontano la vita e il pensiero del loro autore) e infine l’interpretazione di testi che ispirarono De André e di altri ritenuti affini alla sua poetica, anche se non direttamente legati alla sua opera (Ballata delle madri di Pasolini, La maman et la putain di Eustache). Un intenso, emozionante e originale omaggio a uno dei maestri della canzone d’autore italiana. |  |
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MUSI NERI |
autore:Filippo Tognazzo |
compagnia: |
tipo:professionale |
regia:Filippo Tognazzo |
anno:2006 |
attori:Filippo Tognazzo
musiche: Officina Francavilla
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descrizione:A partire dal 1946, anno del protocollo d’intesa italo-belga, inizia il flusso migratorio italiano verso le miniere belghe, produttrici del carbone necessario all’Europa post-bellica. Tra il 1946 e il 1960 si stabiliscono in Belgio circa 300 mila italiani, quasi tutti per lavorare in miniera.
L’8 agosto 1956 262 minatori morirono nel disastro di Marcinelle, seppelliti a un chilometro di profondità, dopo che le fiamme invasero la miniera, impedendo ogni attività di salvataggio. La metà di loro erano italiani. Per tutto il tempo necessario alle ricerche, i parenti delle vittime rimasero ai cancelli nella speranza di veder riemergere un loro familiare o almeno di riceverne la salma. Questo l’epilogo di una storia iniziata dieci anni prima e che aveva contato fra i suoi morti oltre 500 italiani, cui andrebbero aggiunti tutti i malati di silicosi, morti a migliaia una volta raggiunta l’età del pensionamento.
MUSI NERI è perciò un viaggio per cercare di tradurre in parole, note e disegni una storia che ci appartiene e chiarisce le basi del nostro vivere quotidiano. La storia di un esodo, accompagnata da una riflessione sul lavoro, sulla patria e sul legame fra generazioni. |  |
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LE COSE MUTE |
autore:Filippo Tognazzo |
compagnia: |
tipo:professionale |
regia:Filippo Tognazzo |
anno:2007 |
attori:Filippo Tognazzo |
descrizione:“Da dove parto, io, ignorante per raccontare la Grande Guerra?”, si domanda il protagonista del monologo, Claudio Simone, professore di storia deriso dagli alunni perché “impara la storia dai libri” invece di impararla dalla realtà. Per colmare questa lacuna Claudio partirà per un viaggio fra il Piave e le Dolomiti alla ricerca di tracce, di “cose mute” che sappiano raccontargli nuovamente quegli eventi. Dopo essersi perso fra boschi e crode, viene ritrovato dalla polizia mentre vaga in stato confusionale e, nel corso di un surreale interrogatorio, dalle sue parole prenderanno vita gli spettri della Grande Guerra: studenti, telegrafisti, contadini, soldati semplici, a comporre un’umanità ancora presente e viva.
Prodotto in occasione dei 90 anni dalla fine della Prima Guerra mondiale, LE COSE MUTE non è uno spettacolo commemorativo e si differenzia dai precedenti lavori di Tognazzo per l’assenza di parti narrative. L’attore padovano ha deciso di porre al centro del suo lavoro la profonda trasformazione delle coscienze all’inizio del XX secolo, soffermandosi sul conflitto fra tecnica artigianale e tecnologia militare e industriale e sulla paura di un nemico sconosciuto ma con il quale si condivide un destino di sofferenza.
Per la stesura del copione è stato svolto un attento lavoro di ricerca condotto lungo la parte del fronte della prima guerra mondiale compresa fra Gorizia e Cortina, avvalendosi della qualificata consulenza di storici ed enti museali.
Rinunciando a ogni intento descrittivo, l’allestimento sceglie perciò la via della suggestione e dell’evocazione, calando lo spettatore nella confusione di un improbabile commissariato, proiezione della mente confusa del protagonista che confessa così la sua colpa: “Immaginazione, commissario, e della più fervida”.
La scenografia, una sorta di scatola mentale dalle pareti in cemento, è la metafora della fantasia mutevole del protagonista, un archivio confuso di nozioni dove risuonano gli echi distorti della battaglia. |  |
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SAD |
autore:Filippo Tognazzo |
compagnia: |
tipo:professionale |
regia:Filippo Tognazzo |
anno:2011 |
attori:Filippo Tognazzo
coreografie Alberto Milani e Marco Torgiani - Anti Gravity Worlds |
descrizione:Apatici, demotivati, violenti, condizionabili: spesso è questo il desolante ritratto delle nuove generazioni. Ma siamo proprio sicuri che corrisponda alla realtà? Cosa c'è dietro a tanta desolazione? SAD traduce in spettacolo il ragionamento di un attore che prova ad analizzare le cosiddette devianze seguendo il consiglio di Gregory Bateson: impara a guardare le cose da un nuovo punto di vista.
I temi affrontati sono di stretta attualità: l’impatto delle sostanze psicoattive e delle droghe sul sistema nervoso, il mutamento della percezione della realtà indotto dai sistemi di comunicazione di massa, dalla violenza e dalla pornografia, i modelli comportamentali promossi dagli adulti e infine l’importanza di una presa di coscienza da parte dei ragazzi delle dinamiche che li vedono protagonisti e della necessità di rispondere al condizionamento con un rinnovato spirito di partecipazione e di senso civico.
Lo spettacolo attinge all’immaginario giovanile, ai suoi miti e riferimenti: non mancano citazioni da film horror, dal mondo dei videogames, con musica punk, rock, hip hop, techno ed elettronica.
Il ragionamento procede con un ritmo serrato, quasi televisivo, passando di argomento in argomento utilizzando come ponti analogie, parole, libere associazioni. Il processo logico è più simile a quello “per link” della navigazione nel web che a un ragionamento secondo le regole classiche della retorica.
Uno spettacolo innovativo che racconta la società contemporanea con vitalità e ironia attraverso un teatro “barbaro”, mutato e spurio.
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I VULNERABILI |
autore:Filippo Tognazzo |
compagnia: |
tipo:professionale |
regia:Filippo Tognazzo |
anno:2008 |
attori:Filippo Tognazzo
coreografie Alberto Milani e Marco Torgiani - Anti Gravity Worlds |
descrizione:Ogni minuto, nel mondo, due persone muoiono per incidenti stradali: sono oltre tremila al giorno, un milione e duecentomila all’anno. Di questi, circa un terzo sono giovani fra i 18 e i 35 anni. Negli ultimi anni la comunità internazionale ha dato un importante impulso alla prevenzione degli incidenti, invitando tutti i paesi a ridurre i morti sulle strade del 50% entro il 2010.
Per questo Zelda, in collaborazione con l’Associazione Per non dimenticare, ha prodotto I VULNERABILI, uno spettacolo innovativo, scritto e interpretato da Filippo Tognazzo. Realizzato dopo un attento lavoro d’indagine, I VULNERABILI propone il tema della sicurezza stradale in modo diretto, divertente e al tempo stesso rigoroso. Nella ricerca preliminare sono stati coinvolti importanti enti ed esperti: epidemiologi sociali, comunicatori, ingegneri meccanici, fisici, medici e ricercatori, fra i quali il Prof. Franco Taggi dell’Istituto Superiore di Sanità di Roma, il Prof. Antonio Dario Martegani del Dipartimento di Ingegneria di Padova e Claudio Cangialosi del portale www.sicurauto.it.
Nello spettacolo si è scelto di privilegiare il rapporto diretto fra attore e platea, utilizzando una forma ibrida, quasi un’assemblea pubblica in forma di teatro, nella quale si alternano racconto, pubblicità, musica, esperimenti scientifici.
Ovunque I VULNERABILI è stato accolto con grande entusiasmo da allievi (oltre 60.000) e insegnanti (con un indice di gradimento del pubblico oltre il 95%), che hanno ripetutamente espresso il loro apprezzamento, invitandoci a replicare il più possibile lo spettacolo. Questo successo è il risultato di un lavoro svolto a partire da dati precisi e puntuali, espressi con un linguaggio dinamico ed efficace, che affronta una tematica seria e complessa in modo rigoroso, ma senza mai risultare noioso, retorico o banale. Così vengono affrontati temi quali i tempi di reazione, la velocità virtuale, le pubblicità illegali, i cavalli e la potenza, la comunicazione, i rapporti fra interesse pubblico e privato, i crash test e la sicurezza passiva, la spesa sanitaria e il PIL, fino al concetto chiave di vulnerabilità. |  |
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BEDRòS O IL RESTO DELLA SPADA |
autore:Filippo Tognazzo |
compagnia: |
tipo:professionale |
regia:Filippo Tognazzo |
anno:2012 |
attori:Filippo Tognazzo
musiche a cura di
Giorgio Gobbo e Sergio Marchesini
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descrizione:Lo spettacolo racconta la storia del giovane armeno Bedròs, strappato nella primavera del 1915 alla sua esistenza quotidiana. Bedròs si ritrova deportato lontano da casa, mentre assieme alla madre e al fratello Kirkor attraversa la piana torrida di Urfa. Scampato al massacro della carovana su cui viaggiava, trova rifugio prima presso due vecchi pastori curdi, quindi presso la casa di un ricco turco di Diyarbakir. Da lì inizia una nuova fuga verso il porto di Smirne in compagnia della greca Clio.
Bedròs o il resto della spada vede la prestigiosa collaborazione alla drammaturgia di Antonia Arslan (autrice de La masseria delle allodole, La strada di Smirne, Il Libro di Mush). Le musiche sono a cura di Giorgio Gobbo e Sergio Marchesini, rispettivamente voce e chitarra e fisarmonica della Piccola Bottega Baltazar. La supervisione al progetto è di Lara Mottarlini di Nairi Onlus. |  |
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